Surplomb – Marine Aïello & Alain Quesnel
Nel silenzio di un’antica cappella, presso la Galerie Chapelle Sainte Anne a Tours-La Riche, Marine Aïello e Alain Quesnel hanno realizzato un dispositivo minimalista ma profondamente evocativo: pezzi di ceramica sospesi con fili discreti, di forma allungata, forati all’estremità, da cui sgocciolano lentamente gocce d’acqua… Questa installazione fa parte della loro mostra a quattro mani Il Suono delle pietre.
L’opera è semplicemente intitolata Surplomb — un titolo al tempo stesso evidente, descrittivo, e un invito a prendere distanza, a fare un passo di lato. Le ceramiche, come in levitazione, creano un effetto di leggerezza e sospensione. Al di sotto, piccole ciotole di piombo, disposte sul pavimento, raccolgono l’acqua che gocciola dalle strutture sospese. La scelta del piombo rafforza il carattere misterioso e la presenza materica. Il suono delle gocce d’acqua che cadono nelle ciotole, amplificato e riverberato nello spazio, diventa il cuore pulsante dell’opera. L’acqua che scorre dalle ceramiche alle ciotole crea un ritmo lento e regolare. Il suono amplificato di queste gocce risuona nell’ambiente, intensificando l’aspetto meditativo e immersivo. L’opera esplora i temi del tempo, della memoria e della trasformazione, utilizzando suono, luce e materia per creare un’atmosfera unica e poetica.
Non è dunque solo un’installazione da osservare. È un’opera da ascoltare, da attendere, da subire quasi. Ogni goccia è una punteggiatura nel silenzio, una traccia del tempo che passa, una memoria che si riversa.
I due artisti giocano con i contrasti: la leggerezza sospesa contro la gravità e la pesantezza del piombo, la fragilità della ceramica contro la tossicità del metallo, il sacro del luogo contro la materialità grezza degli elementi. Questo gioco di tensioni crea un’atmosfera insieme meditativa e forse anche un po’ inquietante, persino disturbante.
Tra temporalità e rituale…
L’opera interroga il nostro rapporto con il tempo e la memoria. Ogni goccia è un’unità di durata, una metafora del presente che si consuma nel passato. Il piombo, materiale pesante e tossico, diventa il recipiente di questa memoria: assorbe il tempo, lo contiene, ma non lo purifica.
Si può leggere come un’allegoria del corpo umano: la ceramica sospesa come testa o coscienza, il piombo come corpo che riceve, soffre, resiste — un’eco delle nostre ossessioni contemporanee: il tempo che sfugge, la memoria che si insinua, il peso invisibile dei giorni. Il suono amplificato agisce come una risonanza interiore, una consapevolezza del peso di ogni istante.
L’opera evoca anche il rituale: il ritmo delle gocce ricorda un rito o una cerimonia di purificazione. Ma qui, il rituale è svuotato della sua trascendenza: diventa meccanico, ossessivo, quasi patologico. È il rituale di una memoria che non guarisce, che si infiltra, goccia dopo goccia, negli interstizi dell’anima.
Surplomb è un’opera che non cerca di piacere, ma di far sentire. Ci confronta con la lentezza, con l’attesa, con la ripetizione. Ci ricorda che il tempo non è una linea, ma una sedimentazione, una distillazione dell’esperienza. E che a volte, ciò che cade lentamente è ciò che pesa di più.
Attraverso questo dispositivo minimalista e organico, Marine Aïello e Alain Quesnel propongono una meditazione sulla temporalità, sulla fragilità e sulla risonanza interiore. L’installazione non cerca di rappresentare: agisce, impregna, risuona.
Gocce di memoria…


Surplomb – Détail

Tôt ou tard – Alain Quesnel



Ophtalmoï, pas si loin, pas si longtemps – Marine Aïello & Alain Quesnel

Un silence sans les bords N°01, N°03 & N°09 – Alain Quesnel


